La situazione umanitaria nell'est della Repubblica Democratica del Congo sarà “molto drammatica” a causa dei tagli agli aiuti esteri statunitensi, ha dichiarato lunedì un funzionario del governo.
Il Ministro delle Comunicazioni Patrick Muyaya, durante una videoconferenza con il Centro Africa dell'Atlantic Council, ha affermato che il 70% degli aiuti umanitari nell'est del Paese era finanziato dall'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), avvertendo che la situazione “era già drammatica, ma diventerà ancora più drammatica, perché non abbiamo più questo sostegno estero degli Stati Uniti.”
“Dobbiamo assicurarci che Goma sia accessibile per l'assistenza umanitaria. Questo è estremamente urgente,” ha sottolineato Muyaya, evidenziando la necessità di riaprire l'aeroporto di Goma.
Ha inoltre richiamato l'attenzione sulla situazione dei bambini, che non possono “andare a scuola in pace,” poiché quelli di età compresa tra i 13 e i 18 anni vengono “sistematicamente rapiti.”
Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo che l'amministrazione Trump, seguendo i suggerimenti del miliardario tecnologico statunitense Elon Musk, a capo del Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE), ha avviato la chiusura delle operazioni di USAID sia a livello nazionale che internazionale.
Questa decisione ha causato gravi interruzioni nei programmi di aiuto globale, colpendo organizzazioni non governative e media che dipendono dai finanziamenti dell'agenzia.
Più di 8.500 morti
Il gruppo ribelle M23 ha intensificato il suo controllo territoriale nella Repubblica democtratica del Condo dal mese di dicembre, conquistando recentemente le capitali provinciali di Goma e Bukavu.
I combattimenti nella RDC dall'inizio di gennaio hanno causato la morte di oltre 8.500 persone e almeno 5.700 feriti, secondo il Ministro della Salute congolese Samuel-Roger Kamba.
La scorsa settimana, almeno 16 persone sono state uccise e più di 17 rimasti feriti in un'esplosione durante un raduno dell'M23 a Bukavu, secondo quanto riferito dal ministro.
Muyaya ha esortato la comunità internazionale a continuare a fare pressione “soprattutto sul Ruanda, affinché torni al tavolo delle trattative e si possa trovare una soluzione alla situazione attuale.”
La RDC accusa il Ruanda di sostenere il gruppo ribelle, e Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno annunciato misure punitive e sanzioni contro Kigali per il presunto supporto.