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La Cina aumenta il budget per la difesa in mezzo alla rivalità con gli Stati Uniti
Il budget militare della Cina salirà a 245,7 miliardi di dollari nel 2025 per rafforzare le sue capacità di difesa, approfondire la competizione strategica con gli Stati Uniti.
La Cina aumenta il budget per la difesa in mezzo alla rivalità con gli Stati Uniti
Congresso cinese
5 marzo 2025

La spesa per la difesa della Cina aumenterà del 7,2% nel 2025, confermando l'incremento già registrato lo scorso anno, secondo un documento ufficiale consultato dall'AFP mercoledì.

L'aumento si colloca in un contesto di rapida modernizzazione delle forze armate di Pechino, che devono far fronte a una crescente competizione strategica con gli Stati Uniti.

La Cina detiene il secondo budget militare più consistente al mondo, pur rimanendo significativamente indietro rispetto agli Stati Uniti, suo principale rivale strategico.

Stando a un rapporto governativo, quest'anno Pechino destinerà 1,78 trilioni di yuan (pari a 245,7 miliardi di dollari) alla difesa, una cifra che rappresenta meno di un terzo del budget stanziato da Washington.

Il bilancio militare cinese è in costante progressione da decenni, in parallelo con lo sviluppo economico del Paese.

Il nuovo incremento della spesa per la difesa rispecchia l'accresciuta proiezione regionale della Cina e la sua politica di riunificazione con Taiwan.

Unificazione con Taiwan

Mercoledì, Pechino ha dichiarato che procederà "con determinazione" nel promuovere l'unificazione con Taiwan.

Secondo un rapporto sull'attività governativa presentato alla legislatura nazionale per l'esame, la Cina potenzierà le istituzioni e le politiche volte a promuovere gli scambi economici e culturali e la cooperazione attraverso lo Stretto di Taiwan. L'obiettivo è favorire uno sviluppo integrato tra le due sponde e migliorare il "benessere del popolo cinese su entrambi i lati".

Pechino considera Taiwan una provincia ribelle, mentre Taipei rivendica la propria indipendenza.

Il rapporto ha inoltre ribadito l'opposizione della Cina a "unilateralismo e protezionismo in ogni loro forma", riaffermando il sostegno all'equità e alla giustizia internazionale.

"La Cina continuerà a perseguire una politica estera indipendente improntata alla pace e a seguire un percorso di sviluppo pacifico", si legge nel documento.

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