L'Italia e il produttore israeliano di spyware Paragon hanno concluso i loro contratti a seguito di accuse secondo cui lo spyware sarebbe stato utilizzato per monitorare gli oppositori attraverso l’hacking dei loro telefoni.
Entrambe le parti hanno confermato lunedì di aver interrotto la collaborazione, sebbene con versioni divergenti su come si sia svolta la separazione, suscitando dure critiche da parte dei politici dell'opposizione. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) ha chiesto ai procuratori di avviare un'indagine.
Un funzionario di WhatsApp, di proprietà di Meta, ha dichiarato a gennaio che lo spyware aveva preso di mira decine di utenti, tra cui un giornalista e membri di un'organizzazione benefica.
Il governo italiano ha dichiarato a febbraio che sette italiani erano stati presi di mira. Ha negato qualsiasi illecito e ha affermato di aver chiesto all'Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza di avviare un’indagine.
I servizi di intelligence italiani inizialmente hanno sospeso e successivamente rescisso il contratto con Paragon, secondo un rapporto del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR) pubblicato lunedì.
Non è chiaro quando il contratto sia stato effettivamente concluso. Il COPASIR ha osservato che il 12 febbraio il governo aveva riferito al parlamento che il contratto era ancora in vigore.
Secondo il COPASIR, le agenzie di intelligence interne ed esterne italiane avevano firmato contratti con Paragon nel 2023 e 2024, utilizzando lo spyware su un numero molto limitato di obiettivi, con autorizzazione giudiziaria.
Il servizio di intelligence estero avrebbe utilizzato lo spyware per rintracciare latitanti e combattere l'immigrazione illegale, il terrorismo, la criminalità organizzata, il contrabbando di carburante, il controspionaggio e le minacce alla sicurezza nazionale.
Il COPASIR ha inoltre riferito che i membri della ONG Mediterranea sono stati sorvegliati non per il loro lavoro sui diritti umani, ma a causa di preoccupazioni su possibili legami con l'immigrazione irregolare, sempre con l'approvazione del governo.
Secondo il rapporto, Alfredo Mantovano, Segretario del Consiglio dei Ministri sotto il governo Meloni, ha autorizzato l'uso dello spyware sugli attivisti di Mediterranea Luca Casarini e Beppe Caccia il 5 settembre 2024. Mantovano non era immediatamente disponibile per un commento.
Il mese scorso, un giudice siciliano ha ordinato a sei membri di Mediterranea, tra cui Casarini e Caccia, di affrontare un processo con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione illegale, la prima accusa di questo tipo contro l'equipaggio di una nave di soccorso in Italia. Tutti gli imputati negano qualsiasi illecito.