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Slovenia chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza, con pieno accesso agli aiuti
La Slovenia presenta una bozza alle Nazioni Unite esprimendo "grave preoccupazione" per la crisi umanitaria a Gaza e il rischio di carestia, riaffermando il sostegno agli sforzi per il cessate il fuoco guidati da Egitto, Qatar e Stati Uniti.
Slovenia chiede un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza, con pieno accesso agli aiuti
The resolution underlines the importance of restoring essential services in accordance with humanitarian principles. / Photo: Reuters
4 giugno 2025

La Slovenia, a nome dei membri eletti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha presentato una bozza di risoluzione che richiede un "cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" a Gaza, proponendo una votazione per mercoledì.

Il documento, ottenuto da Anadolu, esprime "grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria, incluso il rischio di carestia", e ricorda l'obbligo di tutte le parti di rispettare il diritto umanitario internazionale e i diritti umani.

Il testo riafferma inoltre il sostegno agli sforzi di Egitto, Qatar e Stati Uniti per attuare un cessate il fuoco in più fasi, delineato nella Risoluzione 2735 (2024), volto a garantire il rilascio degli ostaggi, il ritorno delle salme e il completo ritiro israeliano da Gaza, aprendo la strada alla ricostruzione.

La risoluzione richiede anche la "rimozione immediata e incondizionata di tutte le restrizioni" sugli aiuti umanitari e sollecita una distribuzione sicura e senza ostacoli "su larga scala" in tutta l'enclave.

Il documento sottolinea l'importanza di ripristinare i servizi essenziali in conformità con i principi umanitari.

Israele, respingendo le richieste internazionali di un cessate il fuoco, ha portato avanti un'offensiva devastante a Gaza dall'ottobre 2023, causando la morte di oltre 54.500 palestinesi, per lo più donne e bambini.

Le agenzie umanitarie hanno avvertito del rischio di carestia per oltre 2 milioni di abitanti dell'enclave.

Lo scorso novembre, la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto contro il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza.

Israele deve anche affrontare un caso di genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia per i suoi crimini di guerra contro i civili nell'enclave.

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