POLITICA
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Rappresentante USA: gli Stati Uniti ridurranno a una sola le basi militari in Siria
L’ambasciatore degli Stati Uniti, Tom Barrack, ha dichiarato che le basi americane in Siria stanno “chiudendo”.
Rappresentante USA: gli Stati Uniti ridurranno a una sola le basi militari in Siria
Operation Inherent Resolve is winding down after years of engagement. / AP
3 giugno 2025

In un’intervista, il Rappresentante Speciale degli Stati Uniti per la Siria ha annunciato che gli Stati Uniti hanno iniziato a ridurre la loro presenza militare nel Paese, con l’obiettivo di chiudere tutte le basi tranne una.

Sei mesi dopo la rimozione dal potere di Bashar al-Assad, che aveva guidato il regime siriano per molti anni, gli Stati Uniti stanno gradualmente diminuendo la loro presenza militare iniziata nel 2014 nell’ambito dell’Operazione Determinazione Inerente contro il gruppo terroristico ISIS.

Tom Barrack, Rappresentante Speciale per la Siria e anche ambasciatore degli Stati Uniti, lunedì sera in un’intervista al canale NTV ha dichiarato: “Stiamo riducendo il nostro impegno militare nell’ambito dell’Operazione Determinazione Inerente”. Ha poi aggiunto: “Siamo passati da otto basi a cinque, poi a tre. Infine, resterà solo una base”.

Tuttavia, Barrack ha riconosciuto che la Siria, sotto l’amministrazione provvisoria guidata da Ahmed Shara – leader della coalizione che ha rovesciato Assad a dicembre – deve ancora affrontare gravi problemi di sicurezza.

La caduta di Assad ha posto fine a 14 anni di sanguinosa guerra civile in Siria, ma il nuovo governo fatica a controllare le recenti violenze settarie

Barrack ha lanciato un appello per l’integrazione dei diversi gruppi etnici e religiosi del Paese, affermando: “C’è ancora una struttura molto tribale. Riunirli è molto difficile”, ma ha aggiunto: “Penso che accadrà”.

Il Pentagono aveva già annunciato ad aprile che avrebbe ridotto di metà il numero dei soldati in Siria nei mesi successivi, portandoli sotto quota 1.000. Nella dichiarazione, è stato indicato che la presenza del Daesh era stata ridotta a “pochissimi membri”.

Ankara ha criticato la presenza delle basi americane in Siria, accusando Washington di aiutare e proteggere l’YPG, il braccio siriano illegale del PKK considerato un’organizzazione terroristica.

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