Ballymena e le città vicine sono precipitate in una crisi a causa di tre notti consecutive di violenze. Durante gli scontri, la polizia è stata presa di mira, veicoli sono stati incendiati e le comunità di immigrati sono state aggredite.
I disordini sono iniziati all'inizio della settimana, in seguito all'arresto di due giovani del luogo in relazione a una presunta aggressione sessuale, e si sono intensificati ogni notte. Più di 30 agenti di polizia sono rimasti feriti negli attacchi con bombe molotov, mattoni e fuochi d’artificio a Ballymena e nei centri vicini. È stato inoltre riferito che diversi veicoli sono stati danneggiati, famiglie di immigrati sono state costrette ad abbandonare le proprie case e e le attività commerciali hanno chiuso per paura di ulteriori attacchi.
Nel frattempo, nella terza notte di disordini, a Larne, giovani mascherati hanno attaccato il Centro Ricreativo di Larne. Le finestre dell'edificio sono state rotte e un incendio è stato appiccato all'interno. Sui social media erano state precedentemente diffuse affermazioni infondate secondo cui gli immigrati evacuati da Ballymena vi fossero temporaneamente ospitati. Tuttavia, è stato accertato che nessuno si trovava nell'edificio al momento dell'attacco.
“Violenza razzista pianificata da bande”
Le comunità di immigrati, in particolare quelle di origine filippina e dell’Europa orientale, hanno denunciato episodi di minacce, vandalismo e sfollamento forzato. Alcune famiglie hanno barricato le proprie case con assi per scoraggiare gli aggressori, mentre altre hanno esposto le bandiere nazionali. Una famiglia filippina è rimasta intrappolata in casa dopo che la loro auto è stata data alle fiamme.
I disordini sono scoppiati il 7 giugno, in seguito all'arresto di due quattordicenni in relazione a una presunta aggressione sessuale ai danni di una ragazza, avvenuta nella zona di Clonavon Terrace a Ballymena, scatenando la rabbia della popolazione. Sebbene la polizia abbia confermato che i sospettati erano residenti locali, la disinformazione circolata online ha alimentato la violenza su base razziale.
In una conferenza stampa, il vicecapo della polizia Ryan Henderson ha dichiarato che le autorità stanno ancora valutando la natura della violenza. Henderson ha fatto riferimento ai gruppi paramilitari clandestini ancora attivi nel Paese, con un passato sanguinoso tra cattolici nazionalisti e protestanti unionisti, affermando: “Al momento, in base all'intelligence in nostro possesso o a quanto abbiamo appreso, non è chiaro se si tratti di un coordinamento paramilitare".
Mentre la polizia continua ad analizzare le immagini delle telecamere di sorveglianza, si sta valutando anche il ricorso a un ulteriore supporto proveniente dall’Inghilterra. La violenza si è estesa oltre Ballymena, raggiungendo cittadine come Newtownabbey, Carrickfergus e Coleraine, dove sono state adottate misure per contenere le rivolte.
Prima Ministra dell’Irlanda del Nord Michelle O’Neill e la Vice Prima ministra Emma Little-Pengelly hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, condannando gli attacchi come “violenza razzista pianificata da bande”. Il Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha invitato alla calma e al sostegno del processo giudiziario.
È stato annunciato che il Segretario per l’Irlanda del Nord, Hilary Benn, ha in programma una visita a Ballymena per valutare la situazione sul posto.
Mentre gruppi locali e leader civili si stanno mobilitando per sostenere le famiglie sfollate e ridurre le tensioni, la situazione nella regione resta ancora tesa.