Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che Washington ha fatto "progressi significativi" nei colloqui con l'Iran sul suo programma nucleare e ha accennato a possibili sforzi di de-escalation a Gaza, a seguito di comunicazioni con Israele e il gruppo palestinese Hamas.
Parlando con i giornalisti domenica a Morristown, nel New Jersey, prima di tornare a Washington, DC, Trump ha descritto i recenti colloqui con funzionari iraniani come "molto buoni", lasciando intendere la possibilità di sviluppi positivi a breve.
"Penso che potremmo avere buone notizie sul fronte iraniano", ha detto. "Abbiamo fatto dei veri progressi, progressi significativi."
Un giornalista gli ha poi chiesto se ci sarebbe stato presto un altro round di colloqui con l'Iran.
"Molto presto. Non posso dirvi cosa accadrà domani. Posso dirvi che i colloqui con l'Iran stanno andando molto bene. Mi piacerebbe che accadesse. Perché mi piacerebbe vedere nessuna bomba sganciata e molte vite risparmiate. Mi piacerebbe davvero vedere che accada."
Sulla situazione a Gaza, Trump ha affermato che gli Stati Uniti sono anche impegnati in un dialogo sia con Hamas che con funzionari israeliani.
"Vogliamo vedere se possiamo fermare tutta questa situazione il più rapidamente possibile", ha aggiunto.
Colloqui complessi
Dopo l'ultimo round, il ministro degli Esteri iraniano e capo negoziatore Abbas Araghchi ha minimizzato i progressi, sottolineando che "i negoziati sono troppo complessi per essere risolti in due o tre incontri."
Il ministro degli Esteri dell'Oman, Badr Albusaidi, ha scritto su X che il quinto round si è concluso "con alcuni progressi, ma non conclusivi", aggiungendo di sperare che "le questioni rimanenti" vengano chiarite nei prossimi giorni.
I colloqui si sono svolti in vista di una riunione di giugno dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) con sede a Vienna, durante la quale saranno esaminate le attività nucleari dell'Iran.
Si svolgono anche prima della scadenza di ottobre dell'accordo del 2015, che mirava a placare i sospetti degli Stati Uniti e dell'Unione Europea sul fatto che l'Iran stesse cercando di acquisire capacità nucleari militari, un'ambizione che Teheran ha sempre negato.
In cambio di limitazioni al suo programma nucleare, l'Iran aveva ottenuto un alleggerimento delle sanzioni internazionali. Tuttavia, l'accordo è stato compromesso nel 2018 quando Trump ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti e ha reimposto le sanzioni.