Attacchi con droni hanno colpito Port Sudan venerdì, per il sesto giorno consecutivo, ha dichiarato una fonte dell'esercito, attribuendo la responsabilità alle Forze di Supporto Rapido (RSF), forze paramilitari in guerra con l'esercito regolare dall'aprile 2023.
"I nostri sistemi di difesa aerea hanno intercettato alcuni dei droni nemici che colpivano obiettivi nella città", ha affermato la fonte, parlando a condizione di anonimato.
I testimoni hanno riferito che attacchi si sono verificati in diverse zone di Port Sudan, sede del governo sostenuto dall'esercito e principale centro per gli aiuti del paese.
La città portuale, che era stata considerata un rifugio sicuro dal devastante conflitto tra l'esercito e le RSF, è stata colpita da attacchi quotidiani con droni a partire da domenica.
Le principali strutture danneggiate
Gli attacchi a lungo raggio hanno danneggiato diverse strutture chiave, tra cui l'unico aeroporto internazionale del paese, il più grande deposito di carburante operativo e la principale centrale elettrica della città.
La città portuale rappresenta il principale punto di ingresso per gli aiuti umanitari in Sudan e, secondo il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, gli attacchi rischiano di “aumentare i bisogni umanitari e di complicare ulteriormente le operazioni di soccorso nel paese.”
Più di due anni di conflitto hanno causato decine di migliaia di morti e costretto 13 milioni di persone a lasciare le proprie case, in quella che le Nazioni Unite definiscono come la peggiore crisi umanitaria al mondo.