La Cina ha avvertito l'amministrazione Trump martedì contro il rischio di riaccendere le tensioni commerciali ripristinando i dazi sulle sue merci il mese prossimo, minacciando di rispondere a qualsiasi nazione che stringa accordi con gli Stati Uniti per escludere la Cina dalle catene di approvvigionamento.
Lunedì, il presidente Donald Trump ha iniziato a notificare ai partner commerciali un aumento significativo dei dazi statunitensi a partire dal 1° agosto, dopo aver posticipato la maggior parte delle tariffe di aprile, riducendole al 10% per dare tempo ai paesi di negoziare accordi con la più grande economia del mondo.
La Cina, inizialmente colpita da dazi superiori al 100%, ha tempo fino al 12 agosto per raggiungere un accordo con la Casa Bianca ed evitare che Trump reintroduca ulteriori restrizioni alle importazioni imposte durante gli scambi di dazi reciproci avvenuti in aprile e maggio.
“Una conclusione è chiaramente evidente: il dialogo e la cooperazione sono l'unico percorso corretto”, ha affermato in un commento il quotidiano ufficiale cinese People's Daily, riferendosi agli scambi nell'attuale fase di tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.
L'articolo era firmato “Zhong Sheng”, o “Voce della Cina”, un termine utilizzato dal giornale per esprimere opinioni sulla politica estera. Ribadendo la posizione di Pechino secondo cui i dazi di Trump rappresentano una forma di “bullismo”, il quotidiano ha aggiunto: “La pratica ha dimostrato che solo sostenendo fermamente posizioni di principio si possono realmente tutelare i propri diritti e interessi legittimi.”
Queste dichiarazioni preparano il terreno per un altro round di guerra commerciale se Trump dovesse mantenere quella che il quotidiano ufficiale del Partito Comunista ha definito una “cosiddetta 'scadenza finale'.”
Attualmente, il dazio medio statunitense sulle esportazioni cinesi è del 51,1%, mentre il dazio medio cinese sui beni statunitensi è del 32,6%, con entrambe le parti che coprono l'intero commercio bilaterale, secondo il Peterson Institute for International Economics.
Il quotidiano ha inoltre criticato le economie regionali che stanno considerando di stringere accordi di riduzione dei dazi con gli Stati Uniti che escludano la Cina dalle loro catene di approvvigionamento.
La scorsa settimana, il Vietnam ha ottenuto una riduzione dei dazi al 20% dal 46% con un accordo che prevede che le merci “trasbordate” attraverso il paese, tipicamente provenienti dalla Cina, siano soggette a un'imposta del 40%.
“La Cina si oppone fermamente a qualsiasi accordo che sacrifichi gli interessi cinesi in cambio di concessioni tariffarie,” ha dichiarato il giornale. “Se dovesse verificarsi una situazione del genere, la Cina non la accetterà e risponderà con fermezza per proteggere i propri interessi legittimi.”