Una corte federale d’appello negli Stati Uniti ha sospeso temporaneamente il piano dell’amministrazione Trump di porre fine allo status di protezione temporanea (TPS) per i cittadini afgani.
La Corte d’Appello del Quarto Circuito ha emesso un ordine di sospensione urgente della decisione di revoca, che sarebbe dovuta entrare in vigore lunedì 15 luglio. La decisione è arrivata in seguito alla causa intentata dall’organizzazione per i diritti dei migranti CASA contro il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS), che aveva annunciato la fine del TPS per cittadini afgani e camerunesi.
Nel provvedimento della corte si legge che “l’ordine di sospensione amministrativa resterà in vigore fino al 21 luglio”, e che il governo degli Stati Uniti dovrà presentare una risposta entro le 23:59 (ora della costa est) di mercoledì.
CASA aveva intentato la causa dopo che l’amministrazione Trump, ad aprile, aveva comunicato l’intenzione di revocare il TPS per i cittadini di Afghanistan e Camerun, sostenendo che le condizioni in entrambi i Paesi non giustificano più tale protezione.
È prevista per il 4 agosto la fine dello status di protezione temporanea (TPS) per i cittadini camerunesi.
Lo scorso aprile, il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti aveva dichiarato che le condizioni in Afghanistan e Camerun si erano sufficientemente stabilizzate da non giustificare più la protezione contro l'espulsione.
Il programma TPS consente ai cittadini stranieri idonei di rimanere e lavorare legalmente negli Stati Uniti qualora nei loro Paesi d’origine vi siano conflitti armati, disastri naturali o altre condizioni straordinarie.
Dopo che i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan nel 2021 e durante il caotico ritiro delle truppe statunitensi, oltre 82.000 cittadini afghani sono stati evacuati negli Stati Uniti. Più di 70.000 di loro sono stati accolti con lo status temporaneo di "parole", che consente l’ingresso legale e la permanenza fino a due anni nel Paese.