La deputata statunitense Marjorie Taylor Greene ha suggerito che l'assassinio dell'ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy potrebbe essere stato collegato alla sua opposizione al programma nucleare israeliano, sollevando dubbi sul fatto che lei o il presidente Donald Trump possano ora affrontare rischi simili.
"C'era una volta un grande presidente amato dal popolo americano. Si oppose al programma nucleare di Israele. E poi fu assassinato," ha scritto la repubblicana della Georgia sulla piattaforma social X martedì.
"Dovrei sentire che la mia vita è in pericolo ora? E il presidente Trump, che questa mattina ha fortemente criticato Israele per aver continuato ad attaccare l'Iran?" ha aggiunto.
Le sue dichiarazioni sono arrivate poco dopo che Trump ha avvertito Israele di non lanciare ulteriori attacchi aerei contro l'Iran, definendo tali azioni una "grave violazione" di un accordo di cessate il fuoco.
Guerre infinite all'estero
La Greene ha anche criticato i recenti attacchi militari statunitensi contro siti nucleari iraniani, denunciando quelle che ha descritto come guerre infinite all'estero al servizio di "interessi stranieri."
"Soldati americani sono stati uccisi e per sempre segnati fisicamente e mentalmente per cambi di regime, guerre straniere e per i profitti dell'industria militare. Ne ho abbastanza," ha scritto in un altro post.
Il presidente Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas, nel 1963. Sebbene le indagini ufficiali abbiano concluso che Lee Harvey Oswald, un ex marine statunitense, fosse responsabile della sparatoria, l'omicidio è da tempo oggetto di speculazioni e teorie del complotto.
Durante la sua presidenza, Kennedy espresse preoccupazione per le ambizioni nucleari di Israele. Nel 1963, fece pressione sull'allora primo ministro David Ben-Gurion affinché garantisse trasparenza sul sito nucleare di Dimona, avvertendo che la continua segretezza avrebbe potuto "mettere seriamente a rischio" il sostegno degli Stati Uniti a Israele. Tuttavia, non esistono prove pubblicamente verificate che colleghino la morte di Kennedy a tale disputa.
Le dichiarazioni della Greene hanno suscitato critiche da parte di avversari politici e analisti, che sostengono che rischiano di amplificare affermazioni non comprovate. La deputata non ha fornito prove a sostegno del legame tra l'assassinio di Kennedy e la politica nucleare di Israele.