TÜRKİYE
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Il presidente Erdoğan ha condannato il “vile” attacco alla chiesa di Damasco
Domenica, un attentatore suicida del gruppo Daesh si è fatto esplodere all’interno di una chiesa, provocando la morte di almeno 20 persone e il ferimento di altre 52.
Il presidente Erdoğan ha condannato il “vile” attacco alla chiesa di Damasco
“Türkiye will continue to support the Syrian government’s fight against terrorism,” he concluded. / Photo: AA
8 ore fa

Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha condannato con fermezza il mortale attacco terroristico contro la Chiesa di Mar Elias nella capitale siriana Damasco.

In un post pubblicato lunedì sul suo account X, Erdoğan ha definito “ignobile” l’attacco terroristico contro la Chiesa di Mar Elias a Damasco.

Ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, al governo siriano e al popolo della Siria.

“Auguro una pronta guarigione ai feriti,” ha aggiunto.

Erdoğan ha inoltre sottolineato che l’attacco mira a destabilizzare la pace, la sicurezza e la convivenza non solo in Siria ma in tutta la regione.

“Di fronte a questo vile atto terroristico, che prende di mira la pace e la sicurezza della Siria, la coesistenza interna e la stabilità della nostra regione, siamo al fianco del popolo siriano e del suo governo,” ha dichiarato, ribadendo il sostegno di Ankara agli sforzi della Siria nella lotta contro il terrorismo.

“Dopo anni di oppressione e conflitti, il nostro Paese fratello e vicino, la Siria, guarda al futuro con speranza per la prima volta. Non permetteremo mai che venga trascinata nuovamente in un clima di instabilità da organizzazioni terroristiche che agiscono per conto terzi,” ha dichiarato.

“Continueremo a sostenere il governo siriano nella sua lotta contro il terrorismo,” ha aggiunto, concludendo il suo intervento.

Il Ministero della Salute siriano ha annunciato che domenica un attentatore suicida appartenente al gruppo terroristico Daesh ha aperto il fuoco prima di farsi esplodere all’interno di una chiesa nella zona est di Damasco, provocando almeno 20 morti e 52 feriti.

L’episodio è avvenuto solo poche settimane dopo che il Ministero dell’Interno siriano aveva annunciato, il 26 maggio, la scoperta di cellule del gruppo Daesh nella campagna di Damasco. Le autorità hanno riferito di aver sequestrato armi leggere e di medio calibro durante l’operazione.

Dalla caduta del regime di Assad, le forze di sicurezza siriane continuano a monitorare individui accusati di essere coinvolti in crimini, violazioni dei diritti umani e attività legate al terrorismo.

Bashar al-Assad, che ha guidato la Siria per circa 25 anni, è fuggito in Russia nel mese di dicembre, ponendo fine al regime del partito Baath, al potere dal 1963.

Ahmed Shara, a capo delle forze di opposizione al regime, è stato dichiarato presidente ad interim nel mese di gennaio, con l’obiettivo di guidare il Paese durante il periodo di transizione.

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