Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accennato a una graduale riduzione dell'assistenza militare e di sicurezza fornita dagli Stati Uniti, in un contesto di crescenti divergenze con l'amministrazione del Presidente Donald Trump, secondo quanto riportato dai media israeliani.
“Credo che potremmo essere costretti a rinunciare agli aiuti alla sicurezza forniti dagli Stati Uniti,” ha dichiarato Netanyahu alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset domenica sera, secondo il quotidiano israeliano Maariv.
Netanyahu ha spiegato che Israele riceve annualmente 4 miliardi di dollari in aiuti militari dagli Stati Uniti per l'acquisto di armamenti, ma Tel Aviv potrebbe decidere di rinunciarvi, come già avvenuto per gli aiuti economici. Tuttavia, il premier israeliano non ha fornito ulteriori dettagli sui motivi alla base di questa dichiarazione sorprendente.
Le dichiarazioni di Netanyahu seguono i colloqui diretti tra Stati Uniti e Hamas per il rilascio di Edan Alexander, l'ostaggio americano-israeliano detenuto a Gaza.
In un messaggio, Trump ha dichiarato che Hamas ha accettato di liberare Alexander "in buona fede verso gli Stati Uniti". Ha inoltre sottolineato la necessità di porre fine alla "brutale guerra" a Gaza.
Secondo i media israeliani, le divergenze tra Trump e Netanyahu e il peggioramento delle relazioni riguardano Iran, il gruppo Houthi dello Yemen, la guerra di Israele a Gaza e i colloqui di cessate il fuoco bloccati con Hamas.
Trump inizierà la sua visita ufficiale in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti il 13 maggio, senza fare tappa a Tel Aviv.
Il rapporto evidenzia anche una serie di recenti mosse politiche americane che hanno "sorpreso" i funzionari israeliani.
Tra queste, la decisione di Washington di procedere con un accordo con il gruppo Houthi in Yemen e l'apparente abbandono degli sforzi per garantire la normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele.
Secondo il quotidiano, fonti vicine alla questione hanno affermato che lo stallo nel processo di normalizzazione con l’Arabia Saudita era da tempo un “segreto di Pulcinella”. Ora, gli Stati Uniti sembrano pronti a procedere nei rapporti con Riyad senza porre come condizione la normalizzazione preventiva dei rapporti con Israele.
Il giornale osserva che il silenzio ufficiale di Israele su questi sviluppi riflette una frattura crescente tra Tel Aviv e Washington, con una relazione strategica che mostra segni evidenti di tensione.
Tregua USA-Houthi
Martedì, l'Oman ha annunciato di aver mediato con successo un accordo di cessate il fuoco tra gli Stati Uniti e il gruppo Houthi dello Yemen.
Trump ha confermato l'accordo, affermando che essa avrebbe fermato gli attacchi degli Houthi contro le navi statunitensi nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab el-Mandeb in cambio della fine degli attacchi aerei americani sullo Yemen.
Tuttavia, gli Houthi hanno precisato che l'accordo non include Israele e che continueranno le loro operazioni contro obiettivi israeliani in solidarietà con Gaza.