Missili iraniani hanno colpito diverse località nel centro e nel nord di Israele nella prima mattinata di domenica, causando almeno otto morti e 208 feriti, secondo quanto riportato dai media israeliani, in uno degli scambi più letali da quando le ostilità sono aumentate.

Secondo il canale 12, circa 50 razzi sono stati lanciati verso il centro di Israele nell'ultima ondata di attacchi, con missili che sono caduti nelle aree di Bat Yam e Rehovot, a sud di Tel Aviv. In queste zone sono morte quattro persone e altre 195 sono rimaste ferite, cinque delle quali in modo critico. L'emittente ha inoltre riferito che circa 35 persone risultano disperse dopo che un missile ha colpito un edificio residenziale a Bat Yam.

L'emittente pubblica israeliana Kan ha dichiarato che l'Istituto di Scienze Weizmann, una prestigiosa università di ricerca situata a Rehovot, ha subito gravi danni durante gli attacchi.

Il quotidiano Maariv ha riportato che almeno sei siti sono stati colpiti direttamente nel centro di Israele.

Nel nord di Israele, quattro persone sono morte e altre 13 sono rimaste ferite quando missili iraniani hanno colpito l'area di Haifa, comprese le località di Tamra e Krayot. Il canale 12 ha riferito di “gravi danni” a numerosi edifici e strade in queste zone.

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato due droni vicino alla città portuale meridionale di Eilat e di continuare a contrastare i proiettili in arrivo lanciati dall'Iran. Ha inoltre confermato di aver effettuato attacchi di rappresaglia contro obiettivi militari a Teheran.

L'escalation segue un importante attacco israeliano avvenuto venerdì mattina, che ha preso di mira infrastrutture nucleari e missilistiche iraniane, causando, secondo quanto riferito, la morte di alti comandanti, scienziati e civili. L'Iran ha risposto lanciando missili balistici contro diverse città israeliane.

La situazione continua a evolversi, alimentando timori di un conflitto regionale più ampio.