Il capo dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha accolto con favore la decisione della Corte Interamericana dei Diritti Umani, che stabilisce che gli Stati delle Americhe hanno obblighi legali per affrontare la crisi climatica, definendola “un passo storico per la regione e oltre”.
“Con le indicazioni della Corte e di altre istituzioni, incluso l'Ufficio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, gli Stati non dovrebbero esserci dubbi sull'esistenza e sulla portata dei loro obblighi in materia di diritti umani in questo ambito,” ha dichiarato Türk.
Türk ha sottolineato che gli Stati hanno un “obbligo fondamentale secondo il diritto internazionale” di evitare azioni che causino danni climatici e ambientali irreversibili, non solo per proteggere le popolazioni attuali, ma anche “nell'interesse delle generazioni future.”
“Man mano che l'impatto del cambiamento climatico diventa sempre più visibile in tutto il mondo, la Corte è chiara: le persone hanno diritto a un clima stabile e a un ambiente sano,” ha aggiunto.
Mentre cresce la pressione legale sui governi affinché agiscano sul clima, gli ultimi dati rivelano la profondità della crisi che stanno affrontando i Paesi delle Americhe.
Inquinamento negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, l'inquinamento da carbonio del settore energetico è aumentato del cinque percento nella prima metà del 2025, spinto da una ripresa nell'uso del carbone, secondo i dati di Ember.
Questo avviene nel contesto di una vasta riforma delle istituzioni federali da parte dell'amministrazione Trump, che ha portato al licenziamento di migliaia di funzionari pubblici, inclusi scienziati climatici ed esperti di salute pubblica.
Sono state inoltre riorientate agenzie come l'Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA), la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e i National Institutes of Health, allontanandole dalla ricerca sul clima e sull'ambiente, suscitando preoccupazione tra gli scienziati.
L'interruzione dell'NCA6 arriva in un momento pericoloso: Secondo le ultime analisi internazionali, le temperature globali hanno già superato di 1,5 gradi Celsius i livelli preindustriali, causando l'intensificarsi di incendi, siccità, inondazioni e tempeste in tutti gli Stati Uniti.
L'opinione consultiva della Corte Interamericana dei Diritti Umani, pubblicata all'inizio di questa settimana, ha sottolineato che i crescenti impatti del cambiamento climatico stanno minando i diritti fondamentali e che i governi devono agire con urgenza per proteggere sia le generazioni presenti che quelle future.
L'ufficio per i diritti umani, che ha presentato le sue opinioni esperte alla Corte durante il processo, ha da tempo avvertito del costo umano del degrado ambientale, ha dichiarato Türk, aggiungendo che l'opinione della Corte fornisce una guida cruciale agli Stati che affrontano le loro responsabilità climatiche.
“C'è un urgente bisogno di intraprendere azioni significative attraverso legislazioni, cambiamenti politici, mobilitazione di risorse e cooperazione internazionale per fermare l'aggravarsi della crisi climatica e garantire che coloro che ne sono colpiti abbiano accesso alla giustizia. Invito ancora una volta gli Stati a farlo,” ha concluso.