POLITICA
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Il numero di missili iraniani intercettati da Israele è diminuito
Un funzionario dell’intelligence israeliana ha fornito a NBC News informazioni sulla potenza missilistica dell’Iran. Secondo la notizia, mentre i sistemi di difesa di Tel Aviv mostrano segni di indebolimento, Teheran sta schierando armi più rapide.
Il numero di missili iraniani intercettati da Israele è diminuito
Missiles launched from Iran towards Israel are seen from Hebron / Reuters
5 ore fa

Secondo un ex funzionario dell’intelligence israeliana intervistato da NBC News, nonostante la perdita di alti comandanti a seguito degli attacchi israeliani, l’Iran dispone ancora della capacità e delle scorte di missili necessarie per proseguire le operazioni di rappresaglia.

L’ex funzionario, rimasto anonimo secondo quanto riferito da NBC News, ha definito l’atteggiamento di Teheran come una “pazienza strategica” e ha messo in guardia contro le affermazioni secondo cui il governo iraniano sarebbe vicino al collasso.

“Teheran ha sia la determinazione sia la capacità di continuare gli attacchi,” ha dichiarato la fonte.

Ha aggiunto che “i missili lanciati dall’Iran nell’ultima giornata erano più veloci, riducendo il tempo a disposizione di Israele per prepararsi e aumentando le probabilità che colpissero i bersagli designati”.

Infine, ha sottolineato che i sistemi di difesa israeliani, nelle ultime 24 ore, sono riusciti a intercettare solo il 65% dei missili iraniani, rispetto a quasi il 90% del giorno precedente.

ll funzionario ha dichiarato che l’Iran ha dispiegato missili più rapidi e avanzati, riducendo i tempi di allerta per Israele da circa 10 a 6 minuti, e che questi missili sono equipaggiati con sistemi di guida migliorati, in grado di garantire un puntamento più preciso.

"Ancora più significativo," ha aggiunto, "è che gli iraniani dispongono di un sistema di navigazione nella fase finale dell’attacco che consente di colpire i bersagli con grande precisione. Proprio come è accaduto oggi con l’attacco all’ospedale di Beersheba."

Nuovi missili e le mosse attese da Washington

L’esercito israeliano ha reso noto che l’Iran ha utilizzato un missile a testata multipla in uno dei suoi attacchi più recenti, definendolo una nuova sfida per le difese aeree del Paese.

Secondo quanto riferito da Radio Esercito, due fonti della sicurezza hanno confermato che il missile che ha colpito l’area di Gush Dan era composto da diversi piccoli razzi.

Nel frattempo, il quotidiano Maariv ha riportato che le forze armate israeliane hanno avviato un’indagine dopo che l’Iran ha lanciato una testata più grande rispetto a quella del missile Shahab-3.

Stando al giornale, il missile Khorramshahr impiegato da Teheran sarebbe in grado di trasportare oltre una tonnellata di esplosivo.

Nel mezzo dell’escalation militare, l’attenzione si è ora rivolta agli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha dichiarato di non aver ancora preso una decisione definitiva sull’eventuale supporto militare a Israele.

Secondo quanto riferito da CBS News, citando una fonte anonima, Trump ritiene che le opzioni disponibili siano limitate e che portare a termine l’operazione richiederebbe la distruzione dell’impianto iraniano di Fordo.

Secondo la fonte, una delle opzioni che Trump starebbe valutando è permettere che sia l’Iran stesso a disattivare l’impianto.

Trump avrebbe posticipato la decisione finale nella speranza che Teheran accetti di rinunciare al proprio programma nucleare.

Giovedì, la Casa Bianca ha dichiarato che l’Iran sarebbe “a poche settimane” dallo sviluppo di un’arma nucleare.

Questa affermazione è in contrasto con i rapporti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) e dell’intelligence statunitense, secondo i quali Teheran non starebbe producendo armi nucleari.

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