Gli Stati Uniti hanno annunciato per la prima volta sanzioni contro il presidente cubano Miguel Díaz-Canel per la gestione delle proteste antigovernative di quattro anni fa.
Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato di aver "ristretto i visti" per il presidente e altri alti funzionari del governo, come annunciato dal Segretario di Stato Marco Rubio in un post su X venerdì.
Tra gli altri funzionari sanzionati figurano il Ministro della Difesa Álvaro López Miera e il Ministro dell'Interno Lázaro Alberto Álvarez Casas.
Il Dipartimento di Stato ha inoltre aggiunto la "Torre K", un hotel di 42 piani all'Avana, alla lista delle entità soggette a restrizioni, "per impedire che i dollari statunitensi finanzino la repressione del regime cubano".
"Mentre il popolo cubano soffre per la mancanza di cibo, acqua, medicine ed elettricità, il regime spende denaro per i suoi privilegiati," ha dichiarato Rubio, di origine cubana.
Rubio ha inoltre utilizzato X per accusare Cuba di torturare il leader dissidente José Daniel Ferrer.
‘Difensore del genocidio’
Il Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha criticato duramente le ultime misure su X, affermando che l'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump non può spezzare la volontà del suo popolo.
"Gli Stati Uniti sono capaci di imporre sanzioni migratorie contro i leader rivoluzionari e di mantenere una guerra economica prolungata e spietata contro #Cuba, ma non hanno la capacità di spezzare la volontà di questo popolo o dei suoi leader," ha dichiarato Rodríguez.
Inoltre, dopo l'annuncio, Johana Tablada, vicedirettrice del dipartimento USA nel Ministero degli Esteri cubano, ha attaccato Rubio, definendolo un "difensore del genocidio, delle prigioni e delle deportazioni di massa".
Le rare proteste del 2021 sono scoppiate a seguito di ripetuti blackout all'Avana e in altre città.
All'epoca, il governo cubano dichiarò che si trattava del risultato di una campagna mediatica statunitense e di decenni di sanzioni da parte degli Stati Uniti.