I senatori statunitensi sono divisi sull’efficacia dei recenti attacchi aerei americani contro le infrastrutture nucleari iraniane: i Democratici guardano con scetticismo alle affermazioni di successo, mentre i Repubblicani difendono i risultati dell’operazione.
Le reazioni sono arrivate dopo un briefing riservato sull’operazione ordinata dal presidente Donald Trump.
Il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha dichiarato di non aver ricevuto una risposta soddisfacente quando ha chiesto chiarimenti sull’affermazione di Trump secondo cui il programma nucleare iraniano sarebbe stato “distrutto”. Ha criticato la situazione definendola una mancanza di pianificazione coerente.
“Avevamo davanti una strategia incoerente, senza un piano finale o una visione chiara,” ha detto Schumer ai giornalisti, chiedendo l'applicazione del War Powers Act, la legge che mira a limitare l’autorità del presidente nel lanciare operazioni militari senza l’approvazione del Congresso.
Il senatore del Connecticut Chris Murphy ha affermato che il briefing ha confermato la sua convinzione che gli attacchi aerei abbiano ritardato il programma iraniano solo di “pochi mesi”.
Murphy ha definito il linguaggio usato da Trump esagerato, aggiungendo: “Puoi uccidere quanti scienziati vuoi, ma non puoi bombardare la conoscenza.”
Il senatore repubblicano dell’Arkansas Tom Cotton ha invece affermato che gli attacchi hanno inflitto “danni devastanti” colpendo componenti chiave come centrifughe, impianti di conversione e scienziati nucleari.
Cotton ha dichiarato: “Abbiamo fiducia perché tutti questi elementi rappresentano un punto critico di fallimento negli sforzi dell’Iran per ottenere armi nucleari.”
Anche il senatore della Carolina del Sud, Lindsey Graham, pur riconoscendo l’efficacia degli attacchi, ha avvertito che il problema non è ancora risolto.
“Non voglio che la gente pensi che la questione sia chiusa, perché non lo è,” ha detto.
“Continueranno a provarci.”
Prosegue il dibattito sull’efficacia dell’operazione
Il briefing riservato non è bastato a chiarire se gli attacchi abbiano realmente danneggiato la capacità nucleare dell’Iran o se abbiano causato solo una battuta d’arresto temporanea.
Continuano a crescere gli interrogativi sugli effetti strategici e sulla tempistica dell’operazione.
Un rapporto dei servizi segreti europei, diffuso negli stessi giorni, ha concluso che, sebbene gli attacchi abbiano causato danni, l’Iran è ancora lontano dal vedere distrutte completamente le sue strutture nucleari.
Il rapporto rileva che gran parte delle infrastrutture colpite potrà, col tempo, essere riparata.
Trump ha criticato testate giornalistiche americane come CNN e The New York Times per aver pubblicato articoli secondo cui gli attacchi non sarebbero riusciti a fermare le ambizioni nucleari iraniane.
Khamenei: “Trump ha esagerato gli eventi”
Nel frattempo, la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, nel suo primo discorso televisivo dalla tregua nel conflitto con Israele, ha celebrato quella che ha definito una “vittoria” contro lo Stato ebraico, promettendo che l’Iran non cederà mai alle pressioni statunitensi e sottolineando che Washington ha ricevuto uno “schiaffo umiliante”.
Khamenei ha respinto le affermazioni secondo cui il programma nucleare iraniano sarebbe stato riportato indietro di decenni, affermando: “Il presidente americano ha esagerato gli eventi in modi inconsueti, e si è visto che aveva bisogno di questa esagerazione.”
Ha insistito sul fatto che gli attacchi non abbiano inflitto “alcun danno significativo” alle infrastrutture nucleari iraniane.
Tuttavia, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha definito i danni “gravi” e ha dichiarato che è in corso una valutazione dettagliata.
L’esercito israeliano ha dichiarato che le installazioni nucleari iraniane hanno subito “un colpo significativo”, ma ha avvertito che è “ancora troppo presto” per valutare con precisione l'entità dei danni.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele ha “ostacolato il programma nucleare iraniano” e ha avvertito che ogni tentativo di Teheran di ricostruirlo sarà contrastato con la stessa determinazione e forza.
L’Iran, da parte sua, continua a negare di voler acquisire armi nucleari, rivendicando il proprio “diritto legittimo” all’uso pacifico dell’energia atomica.
Il Ministero della Salute iraniano ha riferito che almeno 627 civili sono stati uccisi negli attacchi israeliani contro l’Iran. Secondo le autorità israeliane, sono invece 28 le vittime causate dagli attacchi iraniani contro Israele.