POLITICA
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Pentagono rimuove alto ufficiale che ha definito Netanyahu e i suoi alleati "suprematisti ebrei"
Il colonnello Nathan McCormack, già in servizio presso lo Stato Maggiore Congiunto, è stato rimosso dopo aver criticato il sostegno di Washington alle "condotte dannose" di Israele e accusato Netanyahu di voler espellere i palestinesi.
Pentagono rimuove alto ufficiale che ha definito Netanyahu e i suoi alleati "suprematisti ebrei"
FILE PHOTO: Pentagon ousts senior officer over anti-Israel posts / Reuters
6 ore fa

Un alto ufficiale dell'esercito statunitense è stato rimosso dal suo incarico dopo che sui social media sono emerse ripetute critiche nei confronti delle politiche di Israele e degli Stati Uniti.

Il colonnello Nathan McCormack, responsabile della sezione Levante ed Egitto presso la direzione J5 di pianificazione dello Stato Maggiore Congiunto degli Stati Uniti, è stato sollevato dall'incarico in seguito alla diffusione dei suoi post online. La notizia è stata riportata per prima dal Jewish News Syndicate, organizzazione vicina ad ambienti pro-Israele e nota per le sue posizioni conservatrici.

Secondo quanto riportato da Middle East Eye, nei suoi post McCormack accusava Washington di sostenere le "cattive condotte" di Israele, affermando: "Gli Stati occidentali fanno di tutto per evitare di criticare Israele, in gran parte per un senso di colpa legato all'Olocausto".

In altri messaggi archiviati, McCormack scriveva che le azioni di Israele protratte per decenni "hanno portato ad accuse di pulizia etnica e genocidio".

Non sono mancate critiche dirette anche al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, descritto come alleato di "suprematisti ebrei". Secondo McCormack, questi ultimi mirerebbero a "espellere i palestinesi e ripulire etnicamente la terra di Israele (Eretz Israel)".

In un altro post, McCormack aveva definito Israele "il nostro peggior alleato", aggiungendo: "Da questa 'partnership' non ricaviamo altro che ostilità da milioni di persone in Medio Oriente, Africa e Asia".

Un funzionario del Pentagono ha dichiarato alla stampa che il Dipartimento della Difesa è "a conoscenza della situazione" e ha avviato un'indagine.

Lo stesso funzionario ha precisato che McCormack "è stato restituito al suo servizio precedente", indicando che non è più assegnato allo Stato Maggiore Congiunto mentre la vicenda è sotto revisione. Ha inoltre sottolineato che "i contenuti pubblicati sull'account X non riflettono le posizioni ufficiali dello Stato Maggiore Congiunto né del Dipartimento della Difesa".

Un ufficiale investigativo è stato incaricato di analizzare i post archiviati.

L'episodio ha suscitato un acceso dibattito sui social media. Numerosi utenti hanno evidenziato che, sebbene il Primo Emendamento della Costituzione statunitense garantisca la libertà di espressione, le critiche nei confronti di Israele sembrano costituire un'eccezione.

Alcuni analisti hanno osservato che negli Stati Uniti è possibile criticare apertamente anche il presidente senza subire conseguenze, mentre osservazioni analoghe su Israele possono comportare sanzioni professionali. Secondo queste voci, ciò rappresenterebbe un segnale dell'influenza esercitata dalle lobby filo-israeliane a Washington.

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