Nel giorno dell’80° anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima da parte degli Stati Uniti, i leader giapponesi hanno rinnovato i loro appelli per un mondo libero da armi nucleari.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, in un’intervista rilasciata a NHK, ha ribadito l’impegno del Giappone per il disarmo nucleare globale, sottolineando che il suo Paese è l’unico ad aver subito un attacco atomico durante la guerra.
Durante la cerimonia tenutasi mercoledì al Parco del Memoriale della Pace di Hiroshima, Ishiba ha dichiarato: “In occasione della mia visita al Museo della Pace di Hiroshima, ho rinnovato la mia determinazione affinché queste sofferenze insopportabili e questi ricordi non vengano dimenticati e siano trasmessi alle generazioni future”.
In un post successivo su X, Ishiba ha scritto: “Sono passati ottant’anni dal lancio della bomba atomica su Hiroshima. Rendo omaggio con rispetto alle anime di coloro che hanno perso la vita in questo evento che ha trasformato la città in una rovina incenerita in un attimo”.
Il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha messo in guardia contro “l’accelerazione della tendenza globale al riarmo militare”, sullo sfondo della guerra della Russia in Ucraina e delle operazioni israeliane a Gaza.
“Questi sviluppi ignorano apertamente le lezioni che la comunità internazionale dovrebbe trarre dalle tragedie della storia”, ha dichiarato.
La cerimonia ha avuto inizio alle ore 8:15 locali (le 23:15 GMT di martedì), l’esatto orario in cui, il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica su Hiroshima.
Il numero dei sopravvissuti continua a diminuire
L’esplosione rase al suolo la città e provocò, entro la fine dell’anno, la morte di circa 140.000 persone. Nei decenni successivi, migliaia di altre vittime hanno sofferto di malattie legate all’esposizione alle radiazioni.
Tre giorni dopo la bomba soprannominata “Little Boy”, lanciata il 6 agosto, un secondo ordigno nucleare fu sganciato su Nagasaki il 9 agosto, causando circa 74.000 vittime. L’Impero giapponese si arrese il 15 agosto, segnando la fine della Seconda guerra mondiale.
Oggi Hiroshima è una metropoli in pieno sviluppo con 1,2 milioni di abitanti, ma per molti gli attacchi nucleari continuano a vivere nella memoria collettiva.
Alla vigilia della commemorazione, circa 55.000 persone si sono messe in fila davanti al memoriale per rendere omaggio alle vittime.
Il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha collocato presso il memoriale l’elenco aggiornato delle vittime, che ora conta 349.246 nomi.
All’alba, le famiglie che hanno perso i propri cari nel bombardamento si sono radunate per pregare. Yoshie Yokoyama, 96 anni, arrivata in sedia a rotelle accompagnata dal nipote, ha raccontato ai giornalisti che i suoi genitori e i nonni sono stati tra le vittime dell’attacco nucleare.
“Subito dopo il bombardamento, mio nonno morì. Mio padre e mia madre sono deceduti dopo aver sviluppato il cancro. Anche i miei suoceri sono morti, così mio marito, tornato dalla guerra, non ha mai potuto rivederli. Le persone soffrono ancora”, ha dichiarato Yokoyama.
Alla cerimonia di mercoledì hanno partecipato rappresentanti di circa 120 Paesi e regioni, inclusi per la prima volta delegati di Taiwan e Palestina. Gli Stati Uniti, che non hanno mai presentato scuse ufficiali per i bombardamenti, erano rappresentati dall’ambasciatore americano in Giappone. Russia e Cina non hanno preso parte all’evento.
Nel suo messaggio per la pace, Matsui ha invitato i leader globali a visitare Hiroshima per vedere con i propri occhi la devastazione causata dalle armi nucleari, sottolineando l’urgenza di costruire un nuovo quadro di sicurezza internazionale basato sul dialogo e sulla fiducia.
Mentre il numero dei sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki è sceso sotto i 100.000 e l’età media ha superato gli 86 anni, le autorità e gli attivisti ribadiscono la necessità urgente di preservare queste testimonianze per le generazioni future.