Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha riaffermato con decisione il proprio impegno verso la sovranità, l'indipendenza, l'unità e l'integrità territoriale della Siria, esprimendo ferma condanna per qualsiasi ingerenza nel delicato processo di transizione del Paese.
La dichiarazione, resa pubblica domenica, sottolinea come "il Consiglio di Sicurezza ribadisca con forza il proprio sostegno alla sovranità, all'indipendenza, all'unità e all'integrità territoriale della Repubblica Araba Siriana, invitando tutti gli Stati membri a rispettare scrupolosamente questi principi fondamentali".
Il documento condanna senza appello "tutte le interferenze di carattere negativo o destabilizzante" che interessano i processi politici, di sicurezza ed economici siriani, evidenziando come tali interventi compromettano gravemente gli sforzi volti al raggiungimento della stabilità.
L'organismo internazionale ha inoltre esortato la comunità internazionale ad "astenersi da qualsiasi azione o ingerenza che possa ulteriormente destabilizzare la situazione del Paese".
Il Consiglio di Sicurezza ha manifestato "profonda preoccupazione" per gli eventi che hanno interessato la regione meridionale di Sweida nel corso del mese di luglio, condannando "con la massima fermezza" l'escalation di tensioni registrata nell'area.
Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra, la regione di Sweida ha assistito all'implementazione di un cessate il fuoco dopo una settimana di intensi scontri armati tra gruppi drusi e tribù beduine. I combattimenti, scoppiati il 19 luglio scorso, hanno provocato la morte di 426 persone.
Contrastare con determinazione ogni forma di terrorismo
La dichiarazione rimarca inoltre l'importanza del rispetto dell'Accordo sulla separazione delle forze del 1974 e, in tale contesto, del ruolo cruciale svolto dalla Forza di osservazione delle Nazioni Unite per il disimpegno (UNDOF), ribadendo la necessità di rispettare rigorosamente le condizioni stabilite per contenere le tensioni regionali.
Sul fronte della lotta al terrorismo, il Consiglio ha sottolineato l'importanza di contrastare con determinazione ogni forma di terrorismo presente sul territorio siriano, manifestando seria preoccupazione per la minaccia che i gruppi terroristici continuano a rappresentare per la stabilità del Paese.
L'organismo delle Nazioni Unite ha ribadito il proprio sostegno all'attuazione di un processo politico inclusivo, guidato e gestito direttamente dai siriani, senza interferenze esterne.
Infine, è stata enfatizzata la necessità imprescindibile di garantire protezione a tutti i gruppi etnici e religiosi presenti nel Paese, avvertendo che senza questo prerequisito fondamentale non sarà possibile raggiungere "alcun miglioramento significativo" della situazione siriana.
Il Consiglio di Sicurezza ha inoltre accolto con favore la dichiarazione rilasciata dalle autorità provvisorie siriane, che condanna fermamente la violenza e annuncia l'adozione di misure concrete per identificare i responsabili di crimini e assicurarli alla giustizia.
La dichiarazione dell'ONU giunge in una fase cruciale per la Siria, dopo la caduta di Bashar al-Assad avvenuta alla fine del 2024, evento che ha posto termine a circa 25 anni di regime autoritario. La nuova leadership siriana si trova ora impegnata nel complesso processo di ristabilimento della stabilità nazionale.
Tuttavia, il quadro regionale si è ulteriormente complicato dopo la destituzione di Assad. Israele ha infatti violato l'Accordo sulla separazione delle forze del 1974, procedendo all'occupazione della zona cuscinetto smilitarizzata sulle Alture del Golan e ampliando di conseguenza la propria presenza territoriale.
Parallelamente, l’Israele ha intensificato le operazioni militari, conducendo centinaia di raid aerei mirati contro installazioni militari siriane, velivoli da combattimento, sistemi missilistici e infrastrutture della difesa aerea del Paese.