Cucina di Gaza
MONDO
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Cucina di GazaEsploriamo il profondo legame tra il cibo e l'identità palestinese a Gaza
I piatti di Gaza / TRT World
13 dicembre 2024

Esploriamo il profondo legame tra il cibo e l'identità palestinese a Gaza, dove le tradizioni culinarie riflettono la resilienza. Evidenziando il significato di piatti come il Musakhan e il Sumaqiyya, mostriamo come i palestinesi conservino il loro patrimonio attraverso ricette e pasti comuni, anche sotto decenni di assedio e bombardamenti israeliani.

Pensa a come il profumo di un piatto può trasportarti istantaneamente indietro nel tempo — a un luogo, una persona, o un momento specifico.

Il cibo ha un potere straordinario: non è solo carburante per il corpo, ma diventa un mezzo attraverso cui si esprimono cultura e tradizioni. Con pochi ingredienti semplici, è possibile creare piatti che raccontano storie profonde e condividono emozioni autentiche. È un legame invisibile che unisce le persone, offrendo non solo nutrimento, ma anche conforto e una sensazione di appartenenza.

Ogni cultura utilizza il cibo per segnare i momenti più significativi della vita, come matrimoni, funerali e celebrazioni. In tempi di pace come in quelli di conflitto, il cibo diventa un ponte che unisce le persone, rafforzando il senso di appartenenza e mantenendo vivo il legame con il patrimonio culturale. Per i palestinesi, questo legame è particolarmente profondo.

A Gaza, dove vivono circa due milioni di palestinesi, il cibo è più di un semplice nutrimento. È un legame con uno stile di vita costantemente minacciato.

Dopo oltre un anno di attacchi israeliani alla loro terra, circa due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza si trovano ad affrontare gravi carenze alimentari. Una persona su cinque è minacciata dalla fame. Le operazioni militari israeliane e gli ordini di evacuazione hanno provocato la chiusura di panifici e centri di distribuzione alimentare, costringendo molte famiglie a fare affidamento sugli aiuti umanitari.

Tuttavia, anche prima dello scoppio del conflitto, le autorità israeliane avevano messo in atto politiche per bloccare e limitare l'accesso al cibo e alle risorse essenziali, aggravando ulteriormente la situazione. Nonostante queste difficoltà, i palestinesi continuano a preservare il loro stile di vita e la loro identità culturale attraverso la cucina. Il cibo e’ come un’àncora dell’identità palestinese:

I palestinesi cercano di preservare il loro stile di vita e il loro patrimonio attraverso la cucina, come afferma l’autrice premiata Laila El Haddad in un’intervista con la Duke University. Il suo libro, The Gaza Kitchen: A Palestinian Journey, è considerato la raccolta più dettagliata e autorevole sulla cucina di Gaza. Questo volume comprende 130 ricette tradizionali, insieme a storie di famiglie e tradizioni, che insieme catturano l'essenza dei sapori di Gaza: stufati speziati, salse, e dolci imbevuti di miele. La cucina di Gaza non è solo un insieme di piatti, ma un mezzo per raccontare la storia e la resistenza di un popolo che, attraverso il cibo, continua a celebrare la propria identità e cultura, anche in tempi di grande difficoltà.

Essendo una città costiera, si potrebbe pensare che il pesce sia un alimento abbondante ed economico a Gaza. Tuttavia, anche prima dell'escalation del conflitto, l'assedio israeliano ha seriamente limitato l'accesso alle zone di pesca, privando i palestinesi di uno degli alimenti preferiti.

Ma nel corso degli anni, hanno adattato la loro cucina alla situazione, improvvisando con i loro piatti. Per i palestinesi, il cibo è anche una guida alla sopravvivenza. Ecco alcuni dei loro piatti iconici:

Uno dei piatti più antichi di Gaza è la Sumaqiyya, una ricetta che affonda le radici nella storia culinaria della regione. La sua origine è documentata nel libro di cucina del viaggiatore Muhammad bin Hasan al-Baghdadi, pubblicato nel 1225,

Prende il nome dal sommacco, una spezia rossa popolare nella cucina mediorientale. La “Sumaqiyya” si prepara facendo bollire piccoli pezzi di carne d'agnello con cipolla, aggiungendo poi verdure a foglia, aglio, tahina, farina, olio d’oliva e, ovviamente, sommacco e peperoncino. Viene servito con pane tradizionale e sottaceti.

La Sumaqiyya è un piatto tradizionale che viene solitamente gustato in occasioni speciali, come l’Eid al-Adha, grazie alla disponibilità della carne proveniente dagli animali sacrificati durante questa festività. I palestinesi considerano questo piatto una benedizione, simbolo di abbondanza e di condivisione.

Tuttavia, la Sumaqiyya è diventata un piatto costoso e difficile da preparare a causa delle difficoltà economiche e delle restrizioni imposte dall'assedio.

Il costo dei beni di prima necessità è schizzato alle stelle. L'assedio israeliano ha bloccato circa l'83% degli aiuti alimentari diretti a Gaza, aggravando ulteriormente la crisi. Per esempio, un sacco di farina da venticinque chilogrammi costa $150 a sud e può raggiungere i $1000 a nord. Prima della guerra, una dozzina di uova costava $3,50, ma ora viene venduta a $32 — quasi dieci volte tanto — a sud, e il doppio — circa $73 — a nord.

I palestinesi hanno dovuto adattare costantemente la loro cucina per renderla più accessibile e pratica, sfruttando gli ingredienti a loro disposizione. Un esempio di questa adattabilità è il piatto vegetariano Rummaniyya. Sebbene somigli alla Sumaqiyya di cui abbiamo parlato prima, la Rummaniyya è una versione vegetariana. Il nome Rummaniyya deriva dalla parola araba che significa "melograno", ma il piatto include anche melanzane e lenticchie, Può essere gustato caldo o freddo. Di solito è accompagnato dalla salsa “Dagga Ghazawiya”.

Tra il 2008 e il 2009, durante l'intensificarsi dei bombardamenti e del blocco imposto su Gaza, i palestinesi si trovarono a fronteggiare gravi carenze alimentari. In un contesto di estrema privazione e difficoltà, molte famiglie ricorsero alla khobiza,

La khobiza è una pianta a foglie verdi che è facile da raccogliere. È ricca di vitamine e minerali divetando un alimento base in questi tempi difficili.

Infine, il dessert rappresenta una promessa di speranza per il futuro. Un dolce iconico di Gaza, la Kunafa Nabulsiya, è simbolo di resilienza e di gioia. Questo delizioso dessert è composto da strati di pasta dolce, burrosa e croccante, alternati a uno strato di  formaggio. Il formaggio, che dà al piatto il suo caratteristico sapore, prende il nome dalla città di Nablus, in Cisgiordania occupata, da cui ha origine.

Un altro dolce popolare è la Kunafa Arabia. Questo dolce e’ preparata con bulgur, che viene tostato nel burro fino a diventare dorato e fragrante, e poi ricoperto con uno strato di sciroppo dolce che ne esalta il sapore e infine guarnita con noci croccanti,

Ogni piatto racconta una storia di resilienza e ingegnosità nella cucina palestinese. Per il popolo palestinese, il cibo non è solo nutrimento, ma un’àncora culturale e un meccanismo di sopravvivenza.

Si dice spesso "sei ciò che mangi", e in fondo è vero: il cibo è una riflessione di chi siamo. Esprime le nostre esperienze, nutre le nostre relazioni e ci connette alle nostre radici più profonde.

Grazie per averci seguito in questa riflessione. Fino alla prossima volta, rimanete nutriti e informati! Questa narrazione è un adattamento di un articolo di Hatem Shurrab su TRT World.


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