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I negoziati sull’accordo contro l’inquinamento da plastica si prolungano a causa di profonde divisio
I colloqui di Ginevra sono stati prorogati fino a venerdì, dopo che la bozza di testo è stata respinta sia dai Paesi con obiettivi ambiziosi sia dai produttori di petrolio.
I negoziati sull’accordo contro l’inquinamento da plastica si prolungano a causa di profonde divisio
I negoziati a Ginevra rinviati a venerdì dopo il rigetto del testo provvisorio sia dagli Stati più ambiziosi che dai produttori di petrolio. / AP
3 ore fa

I negoziati in corso a Ginevra per l’accordo ONU sull’inquinamento da plastica sono stati rinviati a oggi dopo che la bozza elaborata è stata respinta da tutte le parti. Questo sviluppo mostra che il processo rischia di crollare.

Il presidente dei negoziati, Luis Vayas Valdivieso, giovedì sera ha informato i rappresentanti dei 185 Paesi che “le consultazioni sulla bozza rivista sono in corso” e ha deciso di rinviare la sessione plenaria al 15 agosto.

I negoziati, iniziati il 5 agosto, mirano a finalizzare il primo accordo globale per affrontare l’inquinamento da plastica.

La bozza finale, preparata dopo tre anni e cinque round falliti, mirava a riflettere le aree di consenso limitato. Tuttavia, è stata invece oggetto di ampie critiche.

I Paesi della “Coalizione ad Alto Obiettivo”, che chiedono misure incisive, hanno criticato la mancanza di impegni per limitare la produzione di plastica, eliminare gradualmente le sostanze tossiche e fissare obiettivi globali vincolanti, definendo il testo “solo un accordo sulla gestione dei rifiuti”.

Il “Gruppo di Paesi dalle Vedute Affini”, guidato dai produttori di petrolio del Golfo, ha invece affermato che la bozza “oltrepassa troppe linee rosse” e non riduce abbastanza l’ambito dell’accordo.

Panama ha definito il testo “del tutto inaccettabile” e “una resa”, mentre il Kenya ha sostenuto che è stato “fortemente diluito” e ha perso gran parte del suo obiettivo principale.

L’Unione Europea, gli Stati insulari in via di sviluppo e i gruppi regionali di Africa, America Latina e Caraibi hanno organizzato riunioni separate per coordinare le proprie posizioni.

Gli analisti avvertono che i negoziati si trovano di fronte a due scenari: un accordo debole simile all’attuale bozza, oppure nessun accordo.

Aleksandar Rankovic del think tank Common Initiative ha dichiarato: “Lo scenario negativo è che i Paesi accettino un accordo molto scarso… Peggio ancora sarebbe non raggiungere alcun accordo.”

Il WWF ha chiesto ai ministri dei Paesi più ambiziosi di proporre un nuovo testo che includa divieti globali e graduali eliminazioni delle sostanze chimiche nocive.

Zaynab Sadan del WWF ha dichiarato: “Devono poi essere pronti a far approvare questo testo attraverso un voto.”

I rifiuti di plastica sono ormai diventati una crisi globale. Tra il 2019 e il 2060 la produzione di plastica dovrebbe quasi triplicare.

Le microplastiche hanno raggiunto le vette montuose più alte, le fosse oceaniche più profonde persino il corpo umano.

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