Il Ministro degli Esteri spagnolo, lunedì, ha dichiarato che né la Spagna né l’Unione Europea riconosceranno mai l’annessione unilaterale di Gaza o della Cisgiordania, condannando l’escalation militare di Israele nella regione.
Intervistato dall’emittente spagnola RTVE, José Manuel Albares ha affermato: «Ho reagito immediatamente, condannando con fermezza: né noi né l’Unione Europea riconosceremo mai questa annessione».
Albares ha sottolineato che ciò di cui il Medio Oriente ha più bisogno in questo momento è sicurezza sia per il popolo palestinese sia per quello israeliano, avvertendo che «questa escalation dell’occupazione militare israeliana a Gaza causerà solo più morti, più sofferenza, renderà più difficile il rilascio dei prigionieri e destabilizzerà ulteriormente il Medio Oriente».
Ha infine lanciato un appello per un «cessate il fuoco duraturo, la fine dell’assedio imposto da Israele a Gaza, la fine di questa carestia artificiale, la fornitura di aiuti umanitari su larga scala, il rilascio immediato di tutti i prigionieri e l’attuazione di una pace definitiva, ovvero la soluzione a due Stati».
Israele viene sempre più duramente condannato dalla comunità internazionale per la guerra di genocidio a Gaza, dove da ottobre 2023 ha ucciso oltre 61.000 palestinesi. A causa dell’operazione militare che ha raso al suolo la regione, si registrano anche morti per fame.
Rispondendo a una domanda sull’incontro previsto venerdì tra il presidente USA Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, Albares ha affermato che Madrid sostiene ogni passo sincero verso la pace, «incluso un nuovo passo che potrebbe portare a un cessate il fuoco».
Tuttavia, il ministro spagnolo ha messo in guardia contro qualsiasi accordo che premi la Russia. Albares ha sottolineato che la posizione della Spagna non è cambiata «dall’inizio di questa guerra ingiusta e ingiustificata», ribadendo la necessità di «proteggere la sovranità e l’integrità territoriale» e affermando che «nulla si può decidere sull’Ucraina senza che l’Ucraina sia al tavolo».
«Se in questa guerra l’aggressore viene premiato, se la guerra si conclude con un guadagno per la Russia, il mondo domani sarà un posto ancora più instabile», ha detto Albares, aggiungendo che «a parlare del futuro dell’Ucraina devono essere solo il presidente ucraino Zelensky e le autorità del governo ucraino».