Matcha. Anche se non siete fan del matcha, o non l'avete mai provato, probabilmente ne avete sentito parlare. Schiumoso, vibrante e caratteristicamente verde. Per alcuni, è un elemento essenziale del benessere. Per altri, il sapore... beh, è come l'erba.
Questa polvere di tè verde, che trova le sue radici nelle tradizioni spirituali del Giappone, si è trasformata in un simbolo di benessere, lusso e ultimo must-have dei social media.
Oggi esploreremo questa dualità. Come si è evoluto il matcha da qualcosa di sacro e cerimoniale a una tendenza globale del benessere? E cosa succede quando pratiche secolari si scontrano con le tendenze moderne?
Il viaggio del matcha ebbe inizio durante la dinastia Tang in Cina, tra il 618 e il 907 d.C. E’ in Giappone che il matcha si evolse fino a diventare una pietra miliare della cultura del tè. Il matcha fu introdotto inizialmente dai monaci buddisti che entrarono a contatto con il tè verde durante i loro studi in Cina. Portarono semi di tè in Giappone, dove svilupparono un metodo per macinare le foglie di tè in una polvere fine. Questo divenne il matcha. A differenza del tè verde tradizionale, dove le foglie vengono infuse e poi eliminate, il matcha permette di consumare l’intera foglia, ottimizzandone i benefici nutrizionali.
Questo si è trasformato nella cerimonia del tè giapponese, il chanoyu, una pratica che celebra la semplicità e la perfezione. Ogni gesto all’interno della cerimonia, dalla sbattitura alla presentazione del tè, è pensato per creare di armonia e piena consapevolezza.
Ma poi, qualcosa è cambiato. In Occidente, il matcha è diventato un simbolo del movimento wellness. Viene preparato in pochi minuti, spesso con sciroppi e latte per soddisfare i palati occidentali e più contemporanei. I giorni di silenzio e riflessione della cerimonia tradizionale sono passati.
Il matcha latte viene bevuto mentre si svolgono diverse attivita’- scrollando Instagram, chattando con gli amici o rispondendo alle email.
Torniamo per un momento nella quiete di una sala da tè giapponese. Immaginate di essere inginocchiati su un tatami, immersi in un’atmosfera di serena tranquillità. Il padrone di casa misura con cura il matcha utilizzando un sottile cucchiaio di bambù chiamato chashaku. L’acqua calda viene versata in una ciotola da tè, e il matcha viene mescolato con un chasen, un delicato frullino di bambù realizzato a mano, con denti sottili e flessibili che ricordano i petali di un fiore in fiore.
Ogni gesto è preciso e intenzionale, trasformando il tè in una bevanda schiumosa e ricca che va oltre il semplice piacere sensoriale: è un’offerta condivisa, quasi sacra. Ogni sorso diventa un momento di riflessione, un momento di pausa.
Ora, torniamo rapidamente alla moderna mania del matcha in Occidente, dove si è trasformato in un fenomeno dei social media.
In questo video, Kourtney Kardashian sta in piedi accanto ai fornelli, preparando con noncuranza un matcha latte mentre spiega il processo. Mescola la sua bevanda con un grande frullino di metallo, parlando alla telecamera. Il suo processo enfatizza la comodità rispetto alla cerimonia.
Oggi, il matcha non viene più celebrato per le sue profonde radici culturali ma per il suo richiamo estetico adatto a Instagram e la sua reputazione come hack wellness per iniziare la giornata, o un accessorio lifestyle alla moda. Si tratta più di like che di riverenza - lontano dalle sue origini.
La mercificazione del matcha l'ha trasformato in un'industria multimiliardaria. Tra il 2023 e il 2028, si prevede che il mercato crescerà da 3,8 miliardi a oltre 6 miliardi di dollari.
Ma ecco il problema: molto di ciò che viene venduto come "matcha" in Occidente non è tè di grado cerimoniale dal Giappone. Versioni più economiche, prodotte in massa inondano il mercato, spostando l'attenzione dalla qualità alla comodità.
Con la sua crescente popolarità, il matcha rischia ora di diventare un prodotto spogliato delle sue radici culturali - vittima di quello che alcuni chiamano colonialismo alimentare.
Per secoli, servire il matcha simboleggiava rispetto e connessione. In un ambiente tradizionale, è un momento per rallentare. Oggi, viene spesso consumato di fretta, il suo significato diluito da hashtag e approvazioni degli influencer.
Quindi, come possiamo riconciliare questi due mondi - il sacro e il commercializzato?
Alcuni marchi di tè si impegnano a preservare l’autenticità del matcha educando i consumatori sulle sue origini e sul suo valore culturale. I workshop dedicati alla preparazione tradizionale stanno diventando sempre più popolari, permettendo a un numero crescente di persone di scoprire il matcha in forme diverse, oltre alla versione con il latte.
Se mai vi trovate a bere matcha o a scorrere un'immagine di questa iconica tonalità verde, fermatevi... prendetevi un momento per riflettere... pensate a come potete onorare la sua storia e tradizione, anche nella fretta della vita moderna.