Quasi la metà di tutti gli operatori umanitari uccisi nel mondo nel 2024 è morta a Gaza, dove 183 membri del personale umanitario sono stati uccisi in attacchi israeliani, ha dichiarato martedì l'ONU.
Le Nazioni Unite hanno condannato il bilancio complessivo di 383 morti definendolo una “vergognosa accusa” contro l'indifferenza internazionale e hanno avvertito che i numeri di quest'anno sono altrettanto allarmanti.
Il dato del 2024 ha segnato un aumento del 31% rispetto all'anno precedente, con 60 operatori umanitari in più uccisi in Sudan e decine in altre zone di conflitto.
Secondo l'ONU, gli attori statali sono stati i principali responsabili, e la maggior parte delle vittime erano membri del personale locale, presi di mira sia sul campo che nelle loro abitazioni.
Oltre ai decessi, 308 operatori umanitari sono stati feriti, 125 rapiti e 45 detenuti lo scorso anno, secondo il rapporto dell'ONU pubblicato in occasione della Giornata Mondiale dell'Aiuto Umanitario.
‘Vergognosa accusa contro l'inazione internazionale’
“Anche un solo attacco contro un collega umanitario è un attacco contro tutti noi e contro le persone che serviamo,” ha dichiarato il capo degli aiuti dell'ONU, Tom Fletcher. “Attacchi di questa portata, senza alcuna responsabilità, sono una vergognosa accusa contro l'inazione internazionale.”
Finora, nel 2025, 265 operatori umanitari sono già stati uccisi, secondo i dati provvisori del database Aid Worker Security Database.
L'ONU ha sottolineato che le aggressioni contro il personale umanitario violano il diritto internazionale e compromettono le linee di soccorso per milioni di persone nelle zone di guerra e di disastri. “La violenza contro gli operatori umanitari non è inevitabile. Deve finire,” ha affermato Fletcher.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre riportato oltre 800 attacchi contro strutture sanitarie in 16 territori quest'anno, che hanno causato la morte di oltre 1.110 operatori sanitari e pazienti, oltre a centinaia di feriti.
La Giornata Mondiale dell'Aiuto Umanitario, celebrata ogni 19 agosto, commemora l'attentato del 2003 alla sede dell'ONU a Baghdad, in cui persero la vita 22 persone, tra cui l'inviato delle Nazioni Unite Sergio Vieira de Mello.