ECONOMIA E LAVORO
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Trump ha sospeso i dazi sulla Cina per altri 90 giorni
Il Ministero del Commercio cinese ha congelato per 90 giorni i dazi sui prodotti di origine statunitense, mantenendo però l’attuale aliquota del 10%.
Trump ha sospeso i dazi sulla Cina per altri 90 giorni
Trump ha anche affermato che le importazioni d'oro non subiranno dazi aggiuntivi, senza fornire ulteriori dettagli. / AP
12 agosto 2025

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato lunedì di aver firmato un ordine esecutivo che prevede la proroga di 90 giorni della sospensione dei dazi doganali imposti alla Cina.

In un messaggio pubblicato su Truth Social lo stesso giorno, Trump ha dichiarato: «Tutti gli altri elementi dell'accordo rimarranno invariati. Grazie per l'attenzione!"»

Secondo l’ordine esecutivo, gli Stati Uniti prolungheranno fino al 10 novembre la sospensione dell’aumento dei dazi doganali sulle importazioni dalla Cina. Nel frattempo, resterà in vigore l’applicazione reciproca di un dazio del 10%.

La mossa è arrivata dopo che Wall Street Journal e CNBC, citando fonti dell’amministrazione, avevano riferito della firma dell’ordine da parte di Trump.

Dal canto suo, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato la proroga di 90 giorni della sospensione dei dazi sui prodotti statunitensi, precisando che il dazio del 10% resterà in vigore e che verranno affrontate le barriere non tariffarie incontrate dalle merci americane.

Tregua fragile

Sebbene a maggio, in seguito a colloqui di alto livello a Ginevra, i due Paesi avessero raggiunto un’intesa per ridurre le tensioni, il processo di distensione rimane instabile.

A giugno, alti funzionari economici si sono incontrati a Londra, dove sono emerse divergenze sull’attuazione dell’accordo. Le autorità statunitensi hanno accusato i loro omologhi cinesi di violarne i termini. Il mese scorso, i responsabili politici si sono nuovamente riuniti a Stoccolma.

Il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, ha dichiarato il mese scorso che l’ultima parola su un’eventuale proroga spetterà a Trump.

In un post pubblicato sui social domenica sera, Trump ha auspicato che la Cina «quadrupli rapidamente gli ordini di soia», sottolineando che ciò contribuirebbe a riequilibrare il commercio tra i due Paesi.

L’estensione della tregua significa, per il momento, che per quest’anno i dazi statunitensi sui prodotti cinesi resteranno al 30%.

Nell’ambito dell’accordo per la riduzione delle tensioni, l’aliquota dei dazi di ritorsione applicata da Pechino ai prodotti statunitensi è rimasta al 10%.

Tornato in carica a gennaio, Trump ha introdotto un dazio “reciproco” del 10% verso quasi tutti i partner commerciali, in risposta a quelle che Washington considera pratiche commerciali sleali.

Lo scorso giovedì, tale aliquota è stata aumentata a livelli differenti per decine di Paesi: i principali partner commerciali, come Unione Europea, Giappone e Corea del Sud, si trovano ora ad affrontare un dazio del 15% su numerosi prodotti, mentre per Paesi come la Siria la tariffa è salita fino al 41%.

I dazi “reciproci” non si applicano ai settori già colpiti, come acciaio e alluminio, né ai prodotti ancora oggetto di indagine, come farmaci e semiconduttori.

Si prevedeva che anche le importazioni di oro sarebbero state esentate da tali dazi, ma una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana dalle autorità doganali statunitensi ha sollevato timori che alcune barre d’oro potessero essere colpite.

Lunedì, Trump ha dichiarato che non verranno imposti dazi aggiuntivi sull’importazione di oro, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre adottato misure specifiche nei confronti di Paesi come Brasile e India: in Brasile, le sanzioni restano in vigore a causa del processo all’ex presidente Jair Bolsonaro per presunto complotto golpista, mentre gli acquisti di petrolio russo da parte dell’India hanno portato all’introduzione di nuove misure tariffarie.

Canada e Messico sono invece soggetti a un regime tariffario distinto.

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