Mercoledì, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha reagito con ironia all'offerta, mettendo in dubbio la credibilità del premier israeliano.
In un post pubblicato su X, Pezeshkian ha sottolineato che Israele impedisce l'accesso all'acqua e agli alimenti ai palestinesi, dichiarando: «Un regime che priva di acqua e cibo la popolazione di Gaza vorrebbe portare l'acqua in Iran? Questa non è altro che un'illusione».
Durante una riunione del Consiglio dei ministri a Teheran, il capo di Stato iraniano ha dichiarato: «Coloro che si presentano con un'immagine ingannevole affermano falsamente di avere compassione per il popolo iraniano. Considerate innanzitutto la situazione di Gaza e la condizione della sua popolazione vulnerabile, in particolare dei bambini che soffrono per la fame e per la mancanza di accesso all'acqua potabile e ai medicinali. Tutto questo avviene a causa dell'assedio imposto da un regime oppressivo».
A giugno, Israele ha condotto raid aerei contro l'Iran che hanno causato la morte di circa 1.100 persone, tra cui numerosi alti comandanti militari. In seguito agli attacchi di rappresaglia iraniani, in Israele hanno perso la vita 28 persone.
Domenica, parlando a un gruppo di funzionari, Pezeshkian ha ammesso: «Non abbiamo acqua, né nelle nostre mani né nelle nostre dighe. Allora ditemi, cosa dovremmo fare? Che qualcuno venga a dirmelo. Ci troviamo di fronte a una crisi grave e inimmaginabile». Il presidente ha aggiunto che il suo governo è in contatto con esperti impegnati a trovare soluzioni alla crisi.
Secondo gli esperti, la siccità protratta da anni e gli errori nella gestione delle risorse idriche sono all'origine dell'attuale emergenza.